Una storia “di smarrimento e di miraggi, di corpi che si trascinano per lasciarsi alle spalle una vita arida, in cui si alternano due voci distinte, riconoscibili nella loro spigolosa personalità, nei loro difetti imperdonabili e nella loro imperfetta umanità“. È tutto racchiuso nelle 380 pagine de “La fuga dei corpi”, romanzo d’esordio di Andrea Gatti pubblicato da Pidgin Edizioni. In libreria da poco più di un mese, l’opera prima del 29enne romano trapiantato a Bologna, laureato in Cinema e specializzato in Tecniche della Narrazione, sarà al centro dell’AperiLibro di mercoledì 27 ottobre alle 18.15 a “Lo Scalo. Community Hub”. A dialogare con l’autore del libro saranno lo scrittore Massimiliano Maggi e Sara Del Croce della Libreria Sovrappensieri.
Racconti di Gatti sono già apparsi su La Stampa, Retabloid, Tuffi Rivista, Narrandom e nell’antologia “L’ultimo sesso al tempo della peste” (NEO. Edizioni), curata da Filippo Tuena. In “La fuga dei corpi” la storia è quella di Vanni e Daniel che decidono di tagliare ogni legame e di mettersi in viaggio lungo la costa del Mediterraneo per fuggire da uno stile di vita preimpostato. E soffocante. La loro destinazione è Cala Bruja, una spiaggia nel deserto andaluso che si dice ospiti una comunità autosufficiente dedita all’esplorazione di qualunque forma di piacere. I due amici attraversano le città come fantasmi, suonando agli angoli delle strade con i volti mascherati, protetti da un cerchio magico che disegnano a terra con un gessetto.
Il loro è un percorso di iniziazione reciproca, una prova per dimostrare a se stessi di poter ottenere tutto ciò che vogliono. Ma la condivisione del tempo e dello spazio diventa totale, assoluta, morbosa: presto i desideri personali dei due ragazzi iniziano a collidere, il rapporto si incrina e il cerchio che li unisce – e che li separa dal resto del mondo – si infrange. Nel naufragio della loro amicizia, Vanni e Daniel si abbandonano ad azioni di estrema violenza, che suonano come una ribellione brutale ma, allo stesso tempo, come l’unico, atroce modo per esprimere tutta la frustrazione del loro disinganno. L’ingresso è gratuito previa esibizione di Green Pass, gradita la prenotazione dei tavoli.