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La città salvata dalla periferia. Francesco Erbani a “Lo Scalo” Venerdì 19 novembre ore 18.30

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Per anni, da prestigiosa firma di “Repubblica”, ha realizzato inchieste sul degrado ambientale e urbanistico del territorio italiano, contribuendo al costituirsi di una cultura critica che, uscendo dai cenacoli degli specialisti, è riuscita a dare sensibilità e contenuti ad uno sguardo “pubblico” spesso accidioso, indifferente, fatalista. Stiamo parlando di Francesco Erbani, classe 1957, giornalista e scrittore che sarà il protagonista di una edizione speciale di “Aperilibro” in programma venerdì 18 novembre alle ore 18.30 a Orvieto presso “Lo Scalo Community Hub” in via Sette Martiri 49 .

Erbani viene a presentare il suo ultimo libro: “Dove ricomincia la città. L’Italia delle periferie” (Manni editore). A Giuseppe M. Della Fina, già altre volte a fianco dell’autore in occasione di altri libri e iniziative, il compito di raccontare il volume e di avviare il dialogo.

“Dove ricomincia la città” è un reportage sorprendente perché rovescia, con gli strumenti dell’inchiesta sul campo, della storia e delle interviste, la cupa rappresentazione delle periferie fatte solo di disperazione, esclusione e criminalità, “oppure di rivolte, quasi che queste siano le uniche occasioni in cui si squarcia il velo del degrado”.

Il sottotitolo esplicita ancora più nettamente il senso dell’opera: “Reportage dai luoghi in cui si costruisce un Paese diverso”. Nelle periferie di Roma (Corviale, Laurentino 38 e Tor Bella Monaca), di Catania (San Berillo) di Venezia (Marghera) , Torino (Barriera) e Napoli (Scampia) si scoprono luoghi in movimento, tutt’altro che debilitati dalla marginalità. Luoghi dove si “sperimentano iniziative di riscatto: progetti associativi, di volontariato, innovazione culturale, lotta alla povertà educativa e poi di imprenditoria sociale, di recupero architettonico e urbanistico, emersi con più forza proprio durante l’emergenza sanitaria del Covid-19”.

In questi spazi urbani ritenuti emblemi della sofferenza metropolitana, lo scrittore scopre forme di resilienza e di innovazione, progetti di inclusione, un attivismo e un’energia creativa che hanno molto da insegnare al resto della città. Ecco spiegato il senso del verbo “ricominciare”, ad evocare un nuovo inizio, che è anche redenzione del tutto, avverando in tal modo il verso di Hölderlin “ma dove c’è il pericolo, cresce anche ciò che salva”.

L’ingresso è libero (con Green Pass), l’eventuale prenotazione dei tavoli non è obbligatoria ma è gradita.
Per informazioni e prenotazioni: 342 9500662 / 0763 532837

Francesco Erbani è nato a Napoli nel 1957, vive a Roma. È stato per molti anni giornalista di “Repubblica”, dove ha lavorato nelle pagine culturali. Si occupa di inchieste sul degrado urbanistico e ambientale del territorio italiano. Nel 2003 ha vinto il premio di Giornalismo civile e nel 2006 il premio Antonio Cederna. È stato il curatore del Città territorio festival di Ferrara e di Leggere la città di Pistoia. Ha pubblicato L’Italia maltrattata (Laterza 2003), il libro-intervista con Tullio De Mauro La cultura degli italiani (Laterza 2004), Il disastro. L’Aquila dopo il terremoto: le scelte e le colpe (Laterza 2010), il libro-intervista con Leonardo Benevolo La fine della città (Laterza 2011), Roma. Il tramonto della città pubblica (Laterza 2013), Pompei, Italia (Feltrinelli 2015), Roma disfatta (con Vezio De Lucia, Castelvecchi 2016), Non è triste Venezia. Pietre, acque, persone (Manni), L’Italia che non ci sta (Einaudi 2019).

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