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Trame di Comunità

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IL PROGETTO – Trame di comunità (TdC)

Laboratori sociali, Community Hub, ricerca-azione per l’incontro di patrimoni territoriali e capitali sociali nell’area interna Sud-Ovest Orvietano

 TdC è un progetto di “ricerca-azione” per lo “sviluppo di comunità”, processo di collaborazione che coinvolge i membri della comunità per migliorarne, a livello individuale e collettivo, le condizioni di vita. Si fonda sul problem solving collaborativo, sulla focalizzazione partecipata di istanze e risultati salienti per la comunità e sull’orientamento all’empowerment. Le modalità di coinvolgimento declinate da TdC nascono da tale paradigma che salda le dimensioni dello sviluppo e del welfare di comunità.

Motivazioni:

approcciare in modo integrato l’arricchimento del welfare territoriale e lo sviluppo dell’economia sociale valorizzando esperienze e capacità.

TdC sviluppa iniziative ed influenze sociali su un territorio articolato e complesso che ha sia caratteristiche di area marginale sia potenzialità ed eccellenze per lo sviluppo.   Sinergicamente con i programmi pubblici di sviluppo territoriale e welfare (ultimo la Strategia Nazionale Area Interne), TdC lavora sul “capitale sociale” delle comunità per l’effettivo empowerment delle popolazioni ai fini dell’inclusione attiva. TdC, inoltre per l’arricchimento del sistema di welfare territoriale promuove anche l’aumento di competenze dell’imprenditoria sociale come base per l’effettivo co-design dei servizi.

Il nucleo di TdC è la strutturazione e il funzionamento di un Community Hub (CH), luogo fisico e agenzia socio-culturale di orientamento e accompagnamento alle autonomie e al lavoro capace di catalizzare innovazione sociale e generare attività per l’“arricchimento del welfare territoriale” e il  “sostegno… di attività imprenditoriali sociali…” valorizzando l’expertise dei partner dell’ATS e delle reti di associazionismo sociale.

Il Community Hub costituito da TdC è un osservatorio, un laboratorio, un catalizzatore, un presidio di innovazione sociale che si rivolge sia ai beneficiari finali, sia alle organizzazioni della società civile, sia alle istituzioni competenti. L’allestimento della sede, la tipologia e l’organizzazione di azioni ed eventi, l’utilizzo, tra l’altro del sistema Wiky all’interno del Community Strategic Framework e di trasmissioni radio via web sono tutte pensate per il massimo coinvolgimento della comunità

Azioni e attività

La Governance del progetto è articolata sulle matrici funzionali di  governance del progetto di sviluppo territoriale e coesione sociale. Lo Steering Committee, costituito dai rappresentanti dei partner dell’ATS, orienta e controlla management, monitoraggio – valutazione, comunicazione. La funzione di governance aperta del progetto si esprime con il Comitato di Responsabilità sociale e la funzione di creazione dell’impresa sociale con l’attivazione della stessa collocata tra il periodo di incubazione e lo start – up.

La sede operativa principale, ad Orvieto Scalo, si inserisce per una superfice di circa 170 m2 nel progetto di recupero di un immobile in disuso (ex albergo) e sarà organizzata come open-space polifunzionale. Le dotazioni strumentali si acquisiranno in considerazione delle proiezioni territoriali del CH per l’erogazione di servizi e la realizzazione di eventi e/o laboratori sia in loco sia in ubicazioni decentrate e in situazioni itineranti, in ragione di particolari fabbisogni comunitari e in cooperazione con i partner e gli stakeholder.

Il lavoro di progettazione partecipata di cui TdC beneficia e cui dà corpo è organizzato in 4 insiemi di attività:

– Sviluppo di Comunità. Ricerca-azione e laboratori sociali per la definizione di policy innovative di sviluppo/welfare locale e la strumentazione delle relative strategie. Assistenze tecniche per l’imprenditoria sociale. Modellizzazione di buone pratiche. Adattamento delle tecnologie informatiche e della comunicazione (piattaforma Wiky e radio web) per la partecipazione al co-design e l’accesso ai servizi.

Economia del Dono. Corroborazione delle buone pratiche di economia civile che hanno dimostrato tutta la loro pervasività sociale. Si utilizza la capillare diffusione di organizzazioni efficaci nel linking sociale per contrastare lo spreco alimentare, per un’educazione al consumo consapevole e per il supporto alle situazioni di fragilità sociale.

– Capitale sociale per lo sviluppo di comunità. Sistematizzazione di buone pratiche educative e sensibilizzazione su civismo, cittadinanza attiva, pari opportunità, non discriminazione, interculturalità, ecosistema uomo e territorio. Contrasto alle deprivazioni culturali e alle povertà, costruzione del benessere di comunità. Orientamento e accompagnamento verso l’autonomia e il lavoro.

– Patrimonio territoriale per lo sviluppo di comunità. Rigenerazione di spazi urbani e servizi collaborativi di fruizione e welfare. Servizi innovativi di mobilità “da, verso ed intra” il periurbano. Maggiordomo di Comunità e Taxi rurale.

Durata progetto 18 mesi.

Finalità:

costituire attraverso il CH una “comunità di pratica” per l’arricchimento del welfare territoriale e dell’economia sociale.

TdC vuole calibrare alla realtà sociale del territorio la modalità di funzionamento delle “comunità di pratica” (sodalizi per la produzione di conoscenza e scambio di buone pratiche fondate sulla reciprocità peer to peer) ampliandone il contenuto alle tematiche dello sviluppo di comunità e del welfare e coinvolgendo stakeholders pubblici e privati.  Oltre ai servizi innovativi ci saranno iniziative per incrementare tra i cittadini, e la vasta platea di stakeholders le conoscenze, le competenze e le abilità d’uso dei dispositivi teorico-pratici della ricerca azione, dell’economia civile e dello sviluppo di comunità. Il CH riflette sul capitale sociale della comunità e lo rigenera.

Obbiettivi:

– Sviluppo di Comunità – Community Hub agency: strutturare un osservatorio – presidio – centro culturale e laboratoriale capace di elaborare policy e strategie innovative di sviluppo locale; dare sostegno teorico metodologico e strumentale all’innovazione e all’imprenditorialità sociale; sperimentare l’utilizzo delle TIC per la partecipazione e l’accesso ai servizi; corroborare le esperienze innovative e modellizzarle per la diffusione.

– Economia del dono: sistematizzare modelli innovativi di servizi collaborativi di prossimità rivolti a cittadini con fragilità sociale; valorizzare le pratiche dell’economia civile per la rigenerazione di modelli culturali basati su: relazionalità dei beni; reciprocità sociali (banca del tempo e scambi “senza monete”); imprenditorialità con valore civile, sociale, etico; modelli di sviluppo partecipativo, sostenibili, inclusivi, responsabili.

– Capitale sociale per lo sviluppo di comunità e per il welfare: incrementare il senso di civismo; le pratiche di cittadinanza attiva, pari opportunità, non discriminazione, interculturalità; le consapevolezze riguardo l’ecosistema uomo e territorio. Strutturare forme permanenti e diffuse di diagnostica e di progettazione partecipata. Incrementare i servizi di assistenza leggera di prossimità. Migliorare le capacità di autonomia e di lavoro.

– Patrimonio  territoriale per lo sviluppo di comunità e per il welfare: recuperare e rigenerare spazi fisici in ambito urbano e periurbano; suggerire interventi di riqualificazione; contribuire al decoro urbano; contribuire alla tutela e alla valorizzazione dell’ambiente.

Architettura funzionale

 

 

 

 

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